A Milano solo sei procedimenti penali contro i medici nel 2023  

Per l’Omceo di Milano effetti postivi dalla Legge Gelli, “che ha ‘cambiato le carte in tavola’ della colpa medica”, e dalle “maggiori conoscenze ed expertise della classe medica che hanno ridotto l’errore umano”. L’Omceo ha incontrato il Presidente del Tribunale, con obiettivo di “definire ‘alleanze’ culturali per tutelare i professionisti dal rischio di procedimenti penali e per ri-coinvolgere gli esperti a lavorare con i giudici in qualità di Consulenti Tecnici di Ufficio”.

12 APR – “I procedimenti penali per responsabilità medica” a Milano “sono pressoché scomparsi in 5 anni: solo 5 contenziosi nel 2021 e 6 nel 2022 e nel 2023, comprendendo anche lesioni e omicidi colposi. Una diminuzione confermata dal fatto che le sentenze – riferite a contenziosi degli anni precedenti – nel 2022 sono state 147, nel 2023 sono state 129”. A offrire il dato è una nota l’Ordine dei medici di Milano (Omceo) di Milano, secondo il quale a determinare questo calo hanno contribuito due fattori: “Da un lato maggiori conoscenze ed expertise della classe medica che hanno ridotto l’errore umano, dall’altro l’approvazione a legge Gelli-Bianco che ha ‘cambiato le carte in tavola’ della colpa medica”.

Le nuove disposizioni prevedono, infatti, che essa sia caratterizzata da imperizia, possibile solo in casi eccezionali secondo quando definito dalle linee guida nazionali validate dalla comunità scientifica, rendendo più plausibili casi di negligenza o di superficialità dell’intervento. Una scelta che tutela il medico dal rischio di incorrere in importanti contenziosi penali, con una esposizione invece in ambito civile.
I dati sono stati presentati stamattina dal Presidente del Tribunale di Milano, Fabio Roia, nella sua visita ufficiale all’Ordine Provinciale dei Medici e Odontoiatri di Milano, terza solo dopo quella all’Ordine degli Avvocati e all’Ordine Commercialisti, a siglare un podio ideale delle collaborazioni strategiche tra giustizia e professioni.

L’obiettivo, spiega infatti l’Omceo, è “aprire un dialogo su tematiche di interesse comune, come la definizione dei profili e accordi di collaborazione e alleanze finalizzate anche a riportare valenti esperti a ri-collaborare con i giudici in qualità di Consulenti Tecnici di Ufficio. Una ‘expertise’ spesso difficile da ottenere non solo perché condotta a titolo gratuito, ma anche perché impone al consulente di esprimere un giudizio sull’operato di altri colleghi. Tutto questo purtroppo a danno della qualità delle risposte dei procedimenti in atto”. Aspetti su cui il Tribunale si impegna a lavorare, definendo ad esempio turnazioni tra gli esperti inclusi negli elenchi nazionali o favorendo l’ingresso, con condizioni più favorevoli di nuovi giovani professionisti.

“A fonte della enorme riduzione dei procedimenti penali registrati dopo l’introduzione della normativa Gelli-Bianco è intenzione del Tribunale di Milano – dichiara Fabio Roia, nuovo presidente insediatosi lo scorso 12 febbraio – proseguire sulla linea di tutela della classe medica, arrivando a dialogare con l’Ordine su tematiche di interesse comune, tenuto conto delle necessità di mutuo aiuto. Occorre motivare i migliori specialisti a (tornare a) lavorare per il Giudice. Nonostante i consulenti siano oggi molti, raccolti in un elenco nazionale a fronte di un albo che invece resterà sempre locale, è necessario incentivarne il lavoro, ad esempio prevedendo delle turnazioni, favorendo e mantenendo un rapporto fiduciario con esperti già noti e apprezzati dai giudici e in parallelo strutturando una sorta di tutorato per avvicinare giovani medici legali o giovane professionista a questo settore in affiancamento a colleghi più esperti, sul modello di quanto già impostato con l’Ordine dei Commercialisti in ambito di amministrazioni giudiziarie. Ricordo infine – conclude il dr. Roia – che la medicina legale lavora a stretto contatto con l’Osservatorio, un organismo costituito a Milano, composto da avvocati, giudici, medici ed altre figure professionali che si occupano anche di quantificare il danno dovuto a malpratica sanitaria o ad altra causa, e importante riferimento in ambito di attività di consulenze”.

“Siamo molto onorati che il Presidente Roia abbia deciso di fare visita al nostro Ordine – dichiara Roberto Carlo Rossi, Presidente OMCeOMi – mostrando grande considerazione e sensibilità nei riguardi delle problematiche di responsabilità civile e penale che coinvolgono i professionisti medici e odontoiatrici, finalizzando una sorta di ‘alleanza’ di carattere culturale e adeguate iniziative da introdurre su questo fronte. Siamo al fianco del Presidente condividendo non solo la necessità di arrivare ad alleggerire la legge e i contesti che coinvolgono un medico in problematiche medico-legali, ma anche di definire (ri)soluzione su questioni all’ordine del giorno, tra queste un allineamento e rivisitazione delle attuali remunerazioni, inadeguate per i nostri professionisti. Orgogliosi della visita del Presidente Roia, rinnoviamo la disponibilità dell’Ordine ad affiancare il Tribunale di Milano, in ogni attività e iniziativa in cui il nostro operato e contributo possano essere di utilità”.

https://www.quotidianosanita.it/regioni-e-asl/articolo.php?articolo_id=121532

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Incarichi vacanti Regione Lombardia

Pubblicati sul BURL Serie Avvisi e Concorsi n. 12 – Mercoledì 20 marzo 2024 – gli incarichi vacanti di assistenza primaria a ciclo di scelta, di assistenza primaria ad attività oraria e di pediatria di libera scelta delle ASST lombarde.

Possono partecipare all’assegnazione degli incarichi convenzionali i medici e i pediatri iscritti nelle relative graduatorie, nonché i medici in possesso del titolo di formazione specifica in medicina generale o i pediatri in possesso del diploma di specializzazione in pediatria o discipline equipollenti (ai sensi della tabella B del D.M. 30 gennaio 1998 e s.m.i, acquisiti successivamente alla data del 31.01.2023), oppure medici e pediatri  titolari di incarico a tempo indeterminato per trasferimento.

Le domande devono essere presentate, solo se in possesso dei requisiti, a partire dalle ore 10.00 del 20 marzo 2024 ed entro e non oltre le ore 16.00 del 09 aprile 2024, esclusivamente attraverso la piattaforma informatica di Regione Lombardia  www.bandi.regione.lombardia.it

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Vademecum su certificazioni telematiche di malattia, corretta compilazione ricetta SSN

il “Vademecum su certificazioni telematiche di malattia, corretta compilazione ricetta SSN, rinnovi piani terapeutici su farmaci di cui alle note AIFA 97/99/100”, prodotto dalla Federazione Regionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Lombardia allo scopo di rafforzare la collaborazione fra Medici Ospedalieri e Medici del Territorio.

Il documento si propone di fare chiarezza sui doveri burocratici nella gestione congiunta del paziente complesso previsti dalla normativa vigente al fine di evitare inutili rimandi, perdite di tempo, incomprensioni e conseguenti disagi per il paziente.

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Un manuale sui direttori sanitari con Ordine dei medici e società scientifiche

Per arrivare a un testo che sia di riferimento e anche uno strumento di lavoro serve una stretta collaborazione scientifica. Ed è quella avviata tra l’Ordine dei Medici di Milano, l’Accademia Lombarda di Sanità Pubblica, la Sezione lombarda della Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI) e l’Associazione Nazionale dei Medici delle Direzioni Ospedaliere (ANMDO).
L’obiettivo, alla fine, è di produrre un manuale aggiornato sulla figura del direttore sanitario in Lombardia. Il testo coprirà una vasta gamma di argomenti, dalla normativa vigente ai percorsi formativi necessari, fino ad approfondire i requisiti per la funzione, gli aspetti deontologici e le responsabilità connesse. Nella stesura sono coinvolte anche le scuole di specializzazione dell’Università Statale di Milano, di Pavia, di Milano-Bicocca e dell’Università Vita-Salute San Raffaele. (GR)

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Disposizioni relative ai medici del corso di formazione specifica MMG 2023/2026

Pubblicato in GU n.25 del 31-1-2024 il Decreto 28 dicembre 2023 “Disposizioni relative ai medici che si iscrivono al corso di formazione specifica in medicina generale relativo al triennio 2023/2026”.

Limitatamente ai medici che si iscrivono al corso di formazione specifica in medicina generale relativo al triennio 2023-2026, è consentito mantenere gli incarichi convenzionali di cui all’Accordo collettivo nazionale per la disciplina dei rapporti con i medici di medicina generale, ivi inclusi gli incarichi nell’ambito della medicina penitenziaria, in essere al momento dell’iscrizione, in deroga alle disposizioni del cui all’art. 11 del decreto del Ministro della salute 7 marzo 2006.

Le ore di attività svolte dai suddetti medici verranno considerate a tutti gli effetti quali attività pratiche.

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Colpa medica – Il Presidente Rossi: “La depenalizzazione è necessaria”

Adelchi d’Ippolito, procuratore della Repubblica di Venezia, ora a capo della Commissione Nazionale sulla colpa medica, ha incontrato i medici milanesi in un evento organizzato in Statale da OMCeOMI e FNOMCeO per un interessante approfondimento delle problematiche relative a questo argomento.

Per guardare il video dell’incontro

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XX Rapporto Osservasalute

Giunto alla XX edizione il Rapporto Osservasalute dell’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane, che delinea le caratteristiche del sistema sanitario nel nostro Paese analizzando vari aspetti, anche in relazione alla recente pandemia Covid-19.

Il quadro che ne deriva è piuttosto preoccupante: scarsa natalità e invecchiamento della popolazione con conseguente aumento delle cronicità, stili di vita scorretti, ritardi negli screening e problemi ambientali sono le criticità riscontrate che devono fare i conti con un sistema sanitario sottofinanziato.

Fonte OMCEOMI

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Responsabilità medica. Le istituzioni ascoltano i professionisti alla sbarra

In vista dei lavori della Commissione per lo studio e l’approfondimento delle problematiche relative alla colpa professionale medica, istituita recentemente dal Ministero della Giustizia, OMCeO Milano ha organizzato l’incontro dal titolo “Responsabilità medica. Le istituzioni ascoltano i professionisti alla sbarra” che si terrà mercoledì 5 luglio 2023 dalle ore 9:30 presso la Sala di Rappresentanza dell’Università degli Studi di Milano, Via Festa del Perdono n. 7

Presieduta dal magistrato Dott. Adelchi d’Ippolito, la Commissione ha come obiettivi principali un’analisi dell’attuale quadro normativo e giurisprudenziale in cui si inscrive la responsabilità colposa sanitaria per discuterne i limiti e le criticità e soprattutto proporre un dibattito in materia di possibili prospettive di riforma.
OMCeO Milano con tale iniziativa si prefigge di favorire un’approfondita riflessione e spunti concreti sul tema della colpa professionale medica ai fini di ogni utile successivo e ponderato intervento, anche normativo.

In considerazione della limitata capienza della sala, si consiglia l’iscrizione all’evento accedendo con SPID o CIE al sito www.omceomi.it

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A Milano il processo al sale, colpevole o innocente? Con giuria, avvocati e sentenza

Portato in aula dall’Ordine dei Medici di Milano. Ecco la sentenza Il sale perde in tribunale: colpevole per danni a cuore, reni e cervello. Il verdetto degli esperti: “ok solo per uso limitato e consapevole”

Il sale sotto torchio, per circa 4 ore, di un Tribunale speciale allestito presso l’Aula Magna dell’Università di Milano. Confermati ieri a tarda sera i capi di accusa: l’uso eccessivo di sodio è deleterio per la salute di cuore, reni, cervello. Occorre sensibilizzare gli italiani a un uso consapevole: non oltre i 5mg al giorno, ma soprattutto attenzione al sale nascosto negli alimenti e al carrello della spesa

Milano, 2 Marzo 2023 – Colpevole. Il verdetto sul sale non lascia spazio a mediazioni: il reato è quello di provocare molteplici danni alla salute a carico di diversi organi vitali. In primis, alla corretta funzionalità del cuore, innescando una serie di problematiche dipendenti, quali l’ipertensione che “alimenta” a sua volta il rischio di malattie cerebrovascolari come ictus e infarto. A condannarlo un tribunale d’eccezione, presieduto dal presidente del tribunale ordinario di Milano, Fabio Roia. Il giudice ha concluso dunque un processo di 4 ore di dibattimento con il pubblico ministero Nunzia Gatto (avvocato generale presso la corte d’appello di Milano) che ha esposto, dopo una prolusione del magnifico rettore dell’Università statale di Milano, Elio Franzini, i reati compiuti dal sale in molti secoli di storia, mentre gli avvocati Ilaria Li Vigni e Giorgia Andreis hanno difeso l’imputato (rappresentato in sala dallo chef Federico Trobbiani). Nel mezzo gli interventi di esperti di parte, periti tecnici, medici di diverse specialità (cardiovascolare, nefrologica, nutrizionisti, internisti), giornalisti. Nonostante il sodio, in piccole quantità sia stato chiaramente indicato come ‘vitale’ per gli esseri umani, la sentenza ha tenuto conto soprattutto degli elementi di pericolo per la salute. Crollata anche la tesi della difesa fondata in prevalenza sulle proprietà antisettiche e di conservazione del sale.

“È passata la tesi dell’accusa – esordisce Roberto Carlo Rossi, Presidente dell’Ordine Provinciale dei Medici e degli Odontoiatri di Milano – in parte inaspettata. Se da un lato, come medici, ci attendevano una sentenza piu ‘buonista’, dall’altro il giudizio è pienamente giustificato da prove secondo cui il sodio assunto in quantità abbondanti nuoccia alla salute. Tuttavia il sale è irrinunciabile; anche da esso dipende la buona funzionalità di diversi organi. Dunque la vera condanna riguarda l’uso smodato del sale, non alla sostanza in sé, e il consumatore, che è parte attiva in termini di abuso di responsabilità in quanto poco attento alla lettura delle etichette nutrizionali, a non addizionare eccessivamente di sale le pietanze e/o ad acquistare prodotti, come quelli industriali, ad alto contenuto di sale nascosto. In buona sostanza, educhiamoci a fare un uso del sale con ‘grano salis’: è importante per la vita ma va utilizzato responsabilmente”.

“Secondo gli ultimi dati riferiti al 2017 – dichiara Giuseppe De Leo, consulente dell’accusa, medico legale e Consigliere OmceoMi – un consumo eccessivo di sale, che supera cioè il normale fabbisogno di 5gr/die, è causa di 3 milioni di decessi e di una moltitudine di malattie con un effetto domino. Il sale è innanzitutto responsabile di ipertensione, sintomo di guai per nefrologi, cardiologi e angiologi, neurologi e psichiatri, oculisti otorinolaringoiatri e oncologi. In funzione di tali dati, che non sono ‘affabulazioni’ o ‘suggestioni’ il corretto ritenere il sale colpevole”. “L’abuso di sale nella dieta – concorda anche Evelina Flachi, nutrizionista della SINU (Società Italiana di Nutrizione Umana) – impatta anche su osteoporosi, calcolosi renale, cancro gastrico e potenziali alterazioni delle difese immunitarie. Per questo a livello individuale dobbiamo contenere l’apporto di sale in cucina, preferendo il sale iodato, fare attenzione all’etichetta nutrizionale e scegliere cibi meno salati. Mentre a livello collettivo, l’industria dovrebbe produrre e proporre prodotti a minor contenuto di sale. Ed i vantaggi sono molteplici: meno sale, significa più salute e più sapore, grazie al miglioramento della sensibilità gustativa”.

“Una riduzione del sale – ha concluso per l’accusa, Rodolfo Rivera, direttore Struttura Semplice Nefrologia e Dialisi, Ospedale Pio UX Desio, ASST Brianza – favorisce anche la migliore gestione delle malattie croniche, la diminuzione del ricorso a farmaci con un impatto di eco-sostenibilità o comunque di contenimento dei costi sanitari e sul miglioramento della qualità della vita del paziente, esposto a minori rischi di varia natura. Sono state intraprese, a sottolineare la bontà di azioni contenitive del sale, diverse misure pratiche e scientifiche, nello specifico studi di intervento per agire sull’etichettatura dei cibi, sulla presenza di minori quantità di sale nei cibi preconfezionali e sulla promozione di campagne di informazione e sensibilizzazione Dal punto di vista clinico si sono stati sviluppati lo studio Sphere, il Progetto Cuore, il Progetto Salute e il Progetto Nutrire e iniziative scientifiche anche a livello regionale”.

La difesa ha lavorato soprattutto sulla necessità vitale del sodio per l’essere umano. “Le evidenze dimostrano anche che una dieta povera di sale riduce la pressione sistolica di soli 5mmHG, una inezia – spiega Franco Marozzi, specialista in Medicina Legale –. Ancora: gli effetti del sale a parità di consumi sono influenzati anche da componenti genetiche che determinano una ‘sensibilità al sale’, come nel caso delle popolazioni indigene Yonommani brasiliane che ne fa assorbire i potenziali effetti, o una ‘resistenza al sale’ per gli abitanti del Nord del Giappone in cui un maggior consumo di sale è possibile anche in quantità elevate senza importanti implicazioni. Dunque sono scientificamente forti le evidenze che raccomandano la riduzione del sale in soggetti già ipertesi con sensibili benefici in termine di salute, effetti che non sono invece dimostrati in una popolazione non ipertesa. In funzione dunque di mancate robuste prove per il capo di accusa il sale è da ritenersi non colpevole”. “Clinicamente una dieta a basso contenuto di sale – dichiara Mario Mancini, responsabile dell’Unità semplice di Andrologia Pediatrica e dell’Adolescenza, ospedale San Paolo di Milano – non si associa necessariamente alla riduzione del senso di stanchezza e debolezza, ad una azione dul controllo del dolore a livello muscolare, sul mal di testa o sull’aumento della capacità di concentrazione. Resta tuttavia inteso che vanno dunque evitati, o comunque limitati nella dieta i cibi naturalmente ricchi di sale, quali insaccati, formaggi stagionati e prodotti industriali che creano dipendenza”.

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I migliori ospedali al mondo: la classifica premia la Lombardia

Nell’edizione 2023 dei ‘World’s best hospitals’, stilata dal sito Statista per conto della rivista americana Newsweek, tra i 2300 ospedali in 28 nazioni compaiono ben sei strutture lombarde nelle prime 250 posizioni della classifica. Dopo il Policlinico Gemelli di Roma (38°posto), guadagnano una menzione l’Ospedale Niguarda (60°), il San Raffaele (64°), l’Istituto Humanitas (89°), il Policlinico San Matteo di Pavia (101°), l’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo (134°) e gli Spedali Civili di Brescia (215°).
La selezione ha preso in considerazione parametri importanti come il livello delle cure, la forza attrattiva per i sanitari, la qualità della ricerca e, per la prima volta, il benessere funzionale e la qualità di vita percepiti dai pazienti, quest’ultimi sono stati consultati attraverso questionari ‘PROM’. (MS)

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Evento ECM: Sale o non sale? Processo simulato al sale

L’Ordine Provinciale dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Milano organizza l’evento accreditato ECM dal titolo “Sale o non sale? Processo simulato al sale. Viaggio tra medicina, filosofia, sociologia e quotidianità”, che si terrà il prossimo 1 marzo dalle ore 17 alle ore 21 nell’Aula Magna dell’Università degli Studi di Milano, in via Festa del Perdono.

Evento ECM gratuito della durata di 4 ore, rivolto agli iscritti OMCeOMI e alla collettività.

Si celebrerà la simulazione di un processo, con un Giudice Monocratico dott. Fabio Roia, magistrato del Tribunale di Milano, una giuria mista di componenti dell’OMCEOMI, ovvero il Presidente della CAO, dott. Andrea Senna, il referente dell’Area strategica Aggiornamento Professionale, il dott. Costanzo Gala, e due giurati laici, ovvero la dott.ssa Vera Martinella ed il dott. Sebastiano Negri; il Pubblico Ministero sarà un magistrato di Milano, la dott.ssa Nunzia Gatto, il Collegio di Difesa sarà composto dalle avvocatesse del Foro di Milano, la dott.ssa Giorgia Andries e la dott.ssa Ilaria Li Vigni. Saranno presenti, un medico legale quale Perito del Tribunale nella persona del dott. Arnaldo Stanislao Migliorini e due consulenti di parte: il dott. Giuseppe Deleo per il Pubblico Ministero ed il dott. Franco Marozzi per il Collegio della Difesa.

Le tesi della Accusa e della Difesa saranno supportate dall’interrogatorio di testimoni (due medici specialisti in nefrologia, un medico pediatra endocrinologo, un medico docente di microbiologia, una nutrizionista, un universitario cardiologo).

L’evento sarà preceduto da un’introduzione sociologica, filosofica, storica da parte del Rettore dell’UNIMI, Prof. Elio Franzini.

Per iscriversi all’evento accedere con SPID o CIE all’area riservata del sito istituzionale www.omceomi.it

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OMCeO Milano. La prima volta dell’Arcivescovo nella “Casa dei Medici” di Milano

La prima volta dell’Arcivescovo nella “Casa dei Medici” di Milano Delpini e Rossi: “La sanità non deve più lasciare soli i malati”


Fonte: FNOMCeO

“Nessuno sia solo”. È il messaggio che l’Arcivescovo di Milano, Monsignor Mario Delpini, ha scelto per le celebrazioni diocesane della giornata mondiale del malato dell’11 febbraio. Concetto che ha ribadito oggi durante la visita pastorale nella sede dell’Ordine Provinciale dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, la prima nella storia di Milano di un vescovo metropolita. Ad accoglierlo, oltre al padrone di casa, il presidente Roberto Carlo Rossi, anche i consiglieri e il presidente della Federazione Nazionale, Filippo Anelli, giunto da Roma, e il presidente dell’Associazione Medici Cattolici di Milano, Alberto Cozzi.

“Mai come in questi tre anni – afferma il presidente Rossi – la sofferenza dei nostri pazienti e dei loro famigliari è diventata anche nostra, condivisa, quasi intima, sia per le condizioni in cui ci siamo trovati ad operare, sia per le perdite che hanno colpito tutti noi. Professionisti, amici, famiglie. Il concetto di cura e assistenza – prosegue Rossi – ha vissuto dunque un percorso drammatico anche per i medici, per i quali un aiuto morale, etico e religioso, è stato certamente importante. Una vicinanza totale e assoluta alla classe sanitaria, che si è trasformata in due documenti davvero originali e bellissimi”.

Rossi fa riferimento alle due lettere scritte dall’Arcivescovo ai medici: “Stimato e caro dottore…” e “Dovrebbero farle un monumento”. Nella prima missiva, scritta nel 2019, in epoca pre-Covid, l’Arcivescovo si rivolgeva “anche a quelli – scriveva Delpini – che si professano non credenti, per la dedizione di molti medici, di qualsiasi credo, che si rendono disponibili anche oltre gli orari definiti per le emergenze, per i più poveri, perché non manchi una prossimità sollecita ai loro pazienti”. Dopo quei due documenti, così sentitamente vicini alla classe medica, oggi, per la prima volta nella storia di Milano, un Arcivescovo viene a visitare la casa dei medici ambrosiana. Non è quindi un caso che a farlo sia proprio l’Arcivescovo Delpini. “Non possiamo che essere orgogliosi, onorati e felici di questa visita – precisa Rossi – che giunge proprio il giorno prima della giornata mondiale del malato”.

“Grazie a voi tutti – ha aggiunto l’arcivescovo Delpini – coloro che hanno attraversato o attraversano i giorni difficili della malattia, se riescono ad alzare lo sguardo dal ripiegamento spontaneo su di sé, si accorgono di essere curati, accuditi, accompagnati da chi con delicatezza, competenza e umanità dedica la propria vita ad offrire sollievo, guadagnandosi la loro riconoscenza. Esprimo la mia ammirazione – ha proseguito – il mio stupore per l’impegno profuso dai voi medici e per quello che insegnate a me e a tutti nella pratica della cura dei malati. Tutti, infatti, riconosciamo nel vostro servizio – ha concluso -, quella sintesi di competenza e di attenzione alle persone che ha qualcosa di unico e di splendido, di quotidiano e di straordinario, di bello e di eroico”.

Questo è un ‘comune sentire’, allo stesso tempo laico e religioso, che traspare anche dalle parole di Filippo Anelli, presidente FNOMCeO (Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri): “Agli uomini di Chiesa ci lega, in generale, una comunanza di intenti e di sentire – racconta –. Condividiamo, infatti, l’anelito alla cura delle malattie e al sollievo delle sofferenze, nei confronti di ogni persona presente sul suolo nazionale. Un diritto fondamentale, quello alla tutela della salute, che è pilastro della nostra Costituzione e che è espresso dai principi del nostro Servizio sanitario nazionale: l’universalità, l’uguaglianza, l’equità. L’Italia ha scelto, per il suo sistema sanitario, un modello universalistico, per garantire, attraverso la solidarietà contributiva, le fasce più deboli. Oggi questo meccanismo di solidarietà si è inceppato, cresce il ricorso al privato, disegnando per il prossimo futuro una sanità a due vie, che riserva le cure migliori a chi può permettersi di pagarle. Questo contrasta con i principi del Codice di Deontologia medica ma anche con l’articolo 3 della Costituzione e con quelli di giustizia sociale – l’uguaglianza, il rispetto della persona, la solidarietà – predicati dalla Chiesa”.

Un concetto ribadito anche da Alberto Cozzi, presidente Associazione Medici Cattolici Italiani di Milano (AMCI): “La visita dell’Arcivescovo Delpini nel laico Ordine Professionale sottolinea oggi l’urgenza di una rinnovata identità nella figura del medico, ancora capace di prossimità umana, attenzione spirituale, dedizione gratuita e universale nei contesti impoveriti e lacerati della società d’oggi. Essa segnala inoltre alla società e alle Istituzioni l’esigenza di una ritrovata concordia e di un dignitoso riconoscimento del medico all’interno di una relazione di cura, vero fulcro dell’assistenza sanitaria”.

“Ecco perché ora – conclude Rossi – dobbiamo guardare avanti con maggiore consapevolezza e far si che la lezione avuta dall’emergenza sia da insegnamento per il futuro. Il SSN è definanziato, mancano i professionisti sanitari in tutte le categorie senza distinzione. Mancano tra i medici, tra gli infermieri, tra il personale assistenziale. Una carenza drammatica che va colmata non tra un mese o tra un anno. Va colmata subito, creando le condizioni perché le giovani generazioni tornino ad amare questo lavoro che richiede tantissima fatica, dedizione e passione”.

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L’arcivescovo Delpini ai medici: “Curare nel momento in cui il malato ha bisogno”

«Il sistema sanitario lombardo è eccellente e riconosciuto come tale anche da riviste scientifiche, ma il paradosso è che questo bene risulta insostenibile. Il problema dell’insostenibilità economica dell’eccellenza è un tema complesso: sotto gli occhi di tutti è che questa eccellenza sia un privilegio. Prova di questo è la sanità privata, che non può garantire a chi non può disporre di adeguate risorse quello che sarebbe un diritto di tutti. Credo che sia un appello condiviso, quello di un ripensamento che proporzioni il servizio ai cittadini e a tutti i cittadini, anche a quelli che non hanno le risorse per accedere a forme di sanità privata».A dirlo è stato l’Arcivescovo, alla vigilia della XXXI Giornata Mondiale del Malato (11 febbraio), a conclusione dell’incontro svoltosi presso la sede dell’Ordine Provinciale dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (OMCeOMI), la “casa dei medici” – come viene detta – dove gli viene anche conferita una medaglia d’oro. Una prima volta assoluta per gli Arcivescovi di Milano, di cui non si ricorda in precedenza una simile visita. Ad accoglierlo, oltre al padrone di casa, il presidente Roberto Carlo Rossi, anche i consiglieri e il presidente della Federazione Nazionale Filippo Anelli, giunto da Roma, e il presidente dell’Associazione Medici Cattolici di Milano Alberto Cozzi.

Ed è proprio Rossi che, aprendo il momento di dialogo, parla di una «giornata storica», richiamando «le due bellissime Lettere» dedicate alla classe medica e agli operatori sanitari dall’Arcivescovo, «Stimato e caro dottore…», scritta in epoca pre-pandemica e «Dovrebbero farle un monumento».

«Le sue parole per non lasciare mai solo il malato ci toccano, e così abbiamo fatto durante la pandemia, costata la vita a 379 tra medici e odontoiatri», sottolinea da parte sua Anelli, ricordando il 20 febbraio, Giornata delle Professioni Sanitarie, che vedrà presente alle celebrazioni nazionali il presidente Mattarella: «La comunicazione con il paziente diventa un modo nuovo di organizzare il sistema, anche dal punto di vista formativo e legislativo: vogliamo cambiare il codice deontologico, perché il medico non è chi cura la malattia, ma la persona».

Il “decalogo” dell’Arcivescovo

«Questa alleanza tra la Chiesa, che qui rappresento, e voi mi preme molto», spiega nel suo intervento centrale l’Arcivescovo, proponendo una sorta di «azzardo dei paradossi, con qualche provocazione che potrebbe aiutare a pensare». Dieci, nello specifico, tali paradossi.Anzitutto, «l’imprevedibile potenzialità dell’ingranaggio, dove vi è una sorta di determinismo, di sistema condizionante e bloccato. Invece, per me, in tale ingranaggio – gli orari, il protocollo da applicare, la complessità della burocrazia che sembra espropriare la persona della sua originalità – vi è una straordinaria potenzialità per il medico che può stabilire delle relazioni. È la potenzialità di essere liberi pur in un ingranaggio. La capacità relazionale, oltre che quella doverosamente diagnostica e clinica, permette questo».

Secondo, «l’impagabile beneficio del limite, nel senso che il sistema sanitario comporta la presenza di altre professioni e di équipe per cui il medico non è il protagonista assoluto. In un momento nel quale la sensibilità contemporanea propone un individualismo esasperato che spinge a credere che un uomo sia tanto più importante quanto più è solo, ciò dice il contrario».

E ancora, «l’impagabile beneficio del limite, nel senso del prendersi cura anche quando la malattia è inguaribile. Il medico non può, certo, censurare la morte, che non è, così considerata, una sconfitta, ma uno stimolo a un’evoluzione del rapporto. Quando non si può più curare ci si può sempre prendere cura».

Senza dimenticare «l’insopportabile ovvietà dei luoghi comuni, come quello ”principe” del malato al centro, che è una buona intenzione, ma che rischia appunto di essere un luogo comune in un sistema sanitario che, per esempio, in questo momento non riesce a intervenire in modo tempestivo: basti pensare alle liste di attesa».

Poi, sull’«’insostenibile eccellenza del sistema», l’affondo: «Il sistema sanitario lombardo, riconosciuto eccellente, porta moltissime persone nella nostra regione per curarsi. Ma il paradosso è che questo bene risulta insostenibile e, per poter essere sostenuto, ha bisogno di ricorrere a una sanità privata che ha come scopo il business. Questa eccellenza è anche un privilegio rispetto a miliardi di persone che non possono avvalersi delle cure che qui vengono studiate e praticate». Chiaro il problema morale che ciò comporta: «Pensiamo al costo dei vaccini nella pandemia per i Paesi poveri».

Si prosegue con «l’inevitabile divaricazione tra la relazione e la tecnologia» – dove questa, di suo, tende a creare una distanza, mentre la terapia tende a stabilire una relazione interpersonale – e la sorprendente utilità dell’inutile, rappresentata per l’Arcivescovo «nella mentalità scientista e in gran parte di quella contemporanea, da ciò che non produce reddito e vantaggi visibili, come la spiritualità e la religione».

Eppure, «in questi tempi, si riscopre come la terapia risulti più efficace quando vi è un atteggiamento che si nutre di speranza, di preghiera e di fiducia».

Infine, «l’incredibile stupidità della presunzione che significa quell’atteggiamento supponente del paziente che pretende di essere curato a sua scelta, vedendo nel medico colui che deve solo eseguire ordini e cure, magari apprese dal malato su internet; l’imbarazzante condizione del medico che non si prende cura di sé e non fa quanto prescrive e dice agli altri e la stucchevole retorica dei monumenti». Con «quell’elogio sperticato della professione medica, del medico-eroe, che non riconosce però il bene che si fa. Un medico può essere un buon medico anche se non è un eroe, nella professione di tutti i giorni e nella pratica ordinaria».

https://www.chiesadimilano.it/news/chiesa-diocesi/incontro-con-i-medici-1555042.html

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Vaccinazioni raccomandate per i soggetti diabetici

Pubblicate dalla Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI), Associazione Medici Diabetologi (AMD) e Società italiana di Diabetologia (SID) le “Raccomandazioni per la profilassi vaccinale nei soggetti affetti da diabete mellito di tipo 1 e 2”.

La pandemia COVID-19 ha portato all’attenzione delle autorità di Sanità Pubblica la condizione di vulnerabilità della popolazione diabetica nei confronti delle patologie infettive, condizione di rischio già nota da tempo in letteratura. Il documento riassume le cause della suscettibilità alle infezioni del paziente diabetico e illustra il piano vaccinale raccomandato per questi pazienti.

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Lavoratrice madre-medico

È disponibile nella sezione Biblioteca online del sito Enpam.it  la diciassettesima edizione della pubblicazione “Lavoratrice madre-medico” a cura di Marco Perelli Ercolini.
Il testo, aggiornato allo scorso dicembre, è una guida alle tutele per neogenitori medici e odontoiatri, che fa una ricognizione approfondita della normativa e degli orientamenti giurisprudenziali in materia.

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